di Armando Staffa
“No! Thomas non e’ capace”…… “Thomas non sa farlo!” …….. “E’ cosi’ gracile!” ……. “Come e’ grazioso e di buone maniere!”….. “Su, Thomas, cantaci una bella canzone!”…… “Thomas non puo’ andare a giocare in cortile con gli altri ragazzi, sicuramente preferisce giocare con le cugine, in casa”…… “Thomas….. Thomas…Thomas”. Per tutta la vita non aveva sentito che frasi come quelle.
Tutti avevano sempre deciso per lui. Nessuno si era mai preoccupato di chiedergli cosa gli andasse a genio.
I genitori non gli avevano fatto mancare nulla, ma la famiglia era troppo matriarcale. Anche suo padre, in fin dei conti, era succube, di quella schiera forte e potente formata dalle donne di famiglia. Non c’era stato modo di sottrarvisi. Erano troppe.
Caratterialmente forti e volitive, spalleggiandosi l’un l’altra, alla fine, la spuntavano sempre. Erano in tredici, in famiglia. Lui e suo padre gli unici uomini, poi la madre, due sorelle. Quattro zie. Due, sorelle della madre, di cui una vedova con due figlie. Altre due, sorelle del padre, acide zitelle. E, infine, dulcis in fundo, nonna e bisnonna. A scuola, lo avevano sempre preso in giro tutti. “Thomas, la signorina” lo chiamavano.
Ah, quante volte avrebbe voluto buttargli giu’ i denti!
Stupido non era; si era diplomato a pieni voti. Il fisico pero’ non lo aiutava e quelle orecchie a sventola gli conferivano un’aria da imbecille.
All’Universita’ si era presentato molto bene. Gli esami, superati con lode, lo avevano posto tra i primi dell’intera Facolta’.
Thomas era un diverso! Cosi’ pensavano gli altri. Mai una ragazza; mai che avesse partecipato ad una gita, mai ad uno scherzo goliardico. Chi poteva immaginare che lo faceva solo per difendersi, per non diventare, inevitabilmente, lo zimbello di donne ed amici.
Il sesso, poi, era tabu’. Il solo parlarne lo avrebbe portato dritto all’inferno, come diceva sua madre.
E cosi’ solo amore solitario, sfogliando riviste porno, nel bagno, per poi distruggerle, rigorosamente, gettandole nello scarico.
Quanto aveva desiderato una vera donna, da stringere tra le braccia!……. da baciare!….. da annusare!….. Si’, per sentirne il profumo della pelle. Ma no, a Thomas tutto questo non era concesso.
Thomas era un ragazzo d’oro, onesto e senza macchia che la famiglia amava per le sue grazie ed i suoi modi gentili.
“Thomas sarebbe stato una signorina perfetta”, aveva sentito una volta dichiarare alla nonna. Ma sfortunatamente per lui e per loro, Thomas era un uomo e voleva dimostrarlo a tutti i costi.
Un giorno, tornando a casa, dopo una lezione, vide che, in piazza, era stato aperto un nuovo locale.
“VIRTUAL” lampeggiava la scritta all’ingresso.
Si avvicino’, incuriosito. Si trattava di computer….. realta’ virtuale. Perche’ non entrare?…. Li’ non lo conosceva nessuno.
Una volta dentro, si rese conto che c’era di tutto ed anche di piu’.
Si potevano fare viaggi spaziali, come affondare con il Titanic. Visitare il Louvre o volare sul Gran Canyon. Ma la cosa che piu’ lo fece sognare fu lei : Lola.
“Fai l’amore con Lola per mezz’ora. Non lo farai piu’ con nessuno!”. Diceva lo slogan sotto il monitor.
In fin dei conti era solo un gioco…… era amore virtuale e lei……. lei non era vera.
Era una donna bellissima ma finta, fatta con effetti speciali e microchip miracolistici, che appariva solo nell’immaginario. Chiese ed ottenne l’attrezzatura completa.
Indosso’ una tuta particolare che gli avrebbe fatto “sentire tutto il corpo”, come gli aveva promesso l’impiegato. Il visore, nel casco, mostrava una mano ed un pulsante con su scritto “START”.
Mosse la mano senza difficolta’ ….. la tenda si apri’ e comparve lei ……eccezionale……. stupenda! Gli si avvicino’. Lo prese per mano. Ebbe effettivamente la sensazione di essere toccato. Ne senti’ l’odore meraviglioso. Sembrava tutto vero.
Il corpo della donna si muoveva flessuoso sul suo e lui si sentiva eccitato, come non lo era mai stato prima.
Inesorabilmente il tempo passava ed un orologio, in un angolo dello schermo, indicava continuamente il tempo restante. Solo cinque minuti e sarebbe tutto finito…… tutto come prima e la “Signorina Thomas” sarebbe tornata a casa, nella frustrazione piu’ grande.
“No!” , grido’ ” no! Non tornero’ indietro.”
Prese la donna per mano e comincio’ a correre, in direzione opposta allo schermo. Sentiva le voci, alle sue spalle.
” Ma cosa fa questo ragazzo? si sente male!?”.
Ma lui correva, non lo avrebbero preso, non lo avrebbero portato indietro. Li’, sullo sfondo, un mondo di frattali lo aspettava.
Alle sue spalle una voce grido’ “Chiamate un medico, questo ragazzo ha avuto un infarto”.
Si’, la “Signorina Thomas” era morta d’infarto, la’ fuori. Lui, li’ dentro, era finalmente libero…. libero di amare, per sempre, Lola.