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Scaricare musica e film con P2P non è illegale: Campagna politica pro file sharing

Se le major di contenuti multimediali sono sempre più agguerrite nelle loro campagne a favore di una sempre maggiore tutela dei diritti d’autore e di una penalizzazione sempre più forte del peer-to-peer, ci sono gruppi di opinione che invece si stanno battendo per difendere il download dei contenuti in modalità P2P. Il principio è quello della difesa dei diritti di copia, che nella campagna “I Wouldn’t Steal”, promossa in Europa dal Partito Verde Europeo insieme all’Alleanza Libera Europea – vengono presentati come radicalmente differenti dal furto.

Sul sito Web di “I Wouldn’t Steal” si legge: «Ogni volta che prendi in affitto un film, l’industria multinazionale dei media ti impone di assistere alla sua propaganda. Viene affermato che scaricare film sia equiparabile al rubare borse, auto o al taccheggio nei negozi. Questo semplicemente non è vero – fare una copia è fondamentalmente differente dall’atto del rubare».

L’idea sostenuta è che benché non siano riusciti a convincere i consumatori che le due azioni coincidano, le major hanno saputo costituire una potente lobby capace di produrre leggi utili a criminalizzare il file sharing e a trasformare gli utenti in malfattori.

In realtà, prosegue la presentazione della campagna, «le major sostengono che le loro leggi sono necessarie per sostenere gli artisti, ma in realtà sono solo finalizzate a sostenere i loro interessi».

Il principio primo della campagna è che la condivisione dei contenuti aiuta la cultura e non la danneggia in alcun modo. La spunteranno contro la potenza delle case di produzione?

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