Si chiama P4P il nuovo progetto studiato dai ricercatori delle università di Yale e Washington che permette di rendere più veloci i download dei contenuti musicali e video e ogni tipo di file dalla Rete risparmiando sulla banda richiesta.
Ma lo scopo del progetto P4P è principalmente quello di proteggere i diritti d’autore.
P4P sta per Proactive network Provider Participation for P2P ed è un progetto nato da una collaborazione dei ricercatori delle università di Yale e Washington.
Sono 80 gli ISP e content provider statunitensi coinvolti nel programma gestito dalla DCIA, Distributed Computing Industry Association, con lo scopo di sostenere l’adozione di metodi di collaborazione fra i distributori di software e gli ISP, sostenendo il miglioramento dei servizi e tutelando la proprietà intellettuale delle entità partecipanti.
Secondo quanto dichiarato da Arvind Krishnamurthy, ricercatore della University of Washington, con il P4P la velocità di condivisione potrà essere incrementata di circa il 20% e il carico della Rete ridotto di un fattore 5 o superiore.
Una prospettiva che suscita entusiasmo, ma anche preoccupazioni nel popolo della Rete, dal momento che nel gruppo di ricerca sono entrati anche membri dell’industria discografica e che la DCIA ha messo in chiaro l’obiettivo prioritario del progetto, ovvero proteggere i diritti degli autori e impedire la violazione del copyright.
Sono molte le voci che si alzano in difesa della Net Neutrality e che paventano la possibilità di un controllo delle connessioni, nonostante al momento le caratteristiche tecniche del P4P non diano segnali in tal senso.
Altre voci critiche mettono in evidenza che, se il P4P prenderà campo, si potrebbe verificare la condizione per la quale gli utenti che si rifiuteranno di utilizzare il nuovo protocollo potrebbero vedersi rallentare il download dei contenuti condivisi.