Alla fine di giugno, una notizia entusiasmante ha fatto capolino nell’ambito scientifico: la NASA avrebbe sviluppato un ChatGPT, in collaborazione con IBM, destinato ad astronauti e altri scienziati. Questo ambizioso progetto è stato ufficialmente annunciato, e il modello linguistico creato dalla NASA e da IBM ha un obiettivo cruciale: aiutare gli scienziati del pianeta Terra a comprendere e analizzare una vasta mole di dati provenienti dai progetti di ricerca nel campo biologico dell’agenzia spaziale.
NASA si da all’intelligenza artificiale con un suo ChatGPT
La quantità di dati prodotti dalla NASA entro il 2024 è stupefacente: circa 250.000 Terabyte. Gran parte di questa enorme mole di informazioni riguarderà dati geografici, geologici e immagini satellitari della Terra. Il nuovo ChatGPT, sviluppato su modelli simili a quelli di OpenAI, avrà il compito di analizzare questi dati per aiutare gli scienziati americani nelle loro ricerche e previsioni.
Il ChatGPT della NASA si prefigge di diventare una risorsa open-source per geologi, biologi e scienziati impegnati nel campo delle Scienze della Terra. Attraverso questo sistema, sarà possibile monitorare e analizzare l’andamento di fenomeni cruciali per la nostra comprensione del pianeta, come le correnti oceaniche, la deforestazione e la concentrazione delle emissioni di gas serra a scala globale. Inoltre, si spera che questo potente strumento aiuterà a prevedere con maggiore precisione il clima e l’andamento della vegetazione, come la crescita di alberi e grano.
È importante sottolineare che il progetto è completamente open-source e ha già reso disponibile una versione embrionale su Hugging Face, una piattaforma nota per l’hosting di modelli di Intelligenza Artificiale. Tuttavia, va precisato che il modello non è basato su ChatGPT, bensì sull’IA WatsonX.ai di IBM. Quest’ultima è stata sviluppata interamente dal gigante informatico americano e presentata al pubblico di recente. Il processo di addestramento del modello della NASA, chiamato “Geospatial Foundation Model”, si è avvalso dei dati satellitari Harmonized Landsat Sentinel-2 dell’agenzia governativa americana e dell’ESA. Questi dati costituiscono una preziosa fonte di immagini satellitari ad altissima risoluzione raccolte in tutto il pianeta.
Il Vice Presidente di IBM per la ricerca sull’IA, Sriram Raghavan, ha sottolineato l’importanza delle tecnologie open-source nel promuovere scoperte scientifiche nelle aree critiche della ricerca, come il cambiamento climatico e le scienze della Terra. Egli ha enfatizzato che il ruolo di queste tecnologie è fondamentale, soprattutto in un’epoca in cui la necessità di comprendere e affrontare i problemi legati all’ambiente è diventata urgente. L’unione delle competenze di IBM, la vasta repository di dati satellitari della NASA e l’utilizzo della piattaforma AI open-source di Hugging Face consentiranno di creare soluzioni altamente efficaci per il miglioramento del nostro pianeta in modo rapido e collaborativo.
Questo progetto congiunto tra la NASA e IBM rappresenta un passo importante verso la creazione di strumenti innovativi per affrontare le sfide ambientali e scientifiche del futuro. L’utilizzo dell’IA per analizzare grandi quantità di dati geospaziali aprirà nuove prospettive per la comprensione e la gestione sostenibile del nostro pianeta. Condividendo questa tecnologia in modalità open-source, si spera di coinvolgere una vasta comunità di scienziati e ricercatori di tutto il mondo, incoraggiando la collaborazione globale per preservare e proteggere il nostro ambiente.