Quando si tratta di contrastare la pirateria Warner Bros è in prima fila, anche a discapito del proprio sito. Una delle compagnie più feroci nei confronti del WAREZ è rimasta vittima di una trollata o autogol che dir si voglia.
La trollata di Warner Bros
In una recente notifica DMCA a Google, la multinazionale denuncia al noto colosso la violazione della legge sui diritti d’autore statunitense su alcuni siti e tra gli stessi compare quello di Warner Bros in cui si ipotizza che siano presenti contenuti pirata, per tanto richiede a Google la rimozione degli stessi dai risultati di ricerca. La denuncia riguarda Dark Knight noto in Italia come Il Cavaliere Oscuro, vincitore di ben 2 premi oscar come Miglior montaggio sonoro e attore non protagonista.
L’Url relativo al film presente sul portale ovviamente su segnalazione di Warner è finito all’interno della lista nera di Google, la quale racchiude tutti i siti “pirata” o che contengono materiale illegale e per tanto non compaiono nel motore di ricerca o almeno tra i primi risultati. Non è la prima volta che Warner fa scacco matto a se stessa, in passato aveva già denunciato i suoi siti per la presenza di film pirata come Matrix, Lucky One ed altri ancora, come dice il detto “il lupo perde il pelo ma non il vizio”.
Google ha rivisto la segnalazione decidendo di rimuovere l’url dalla lista nera dopotutto errare è umano ma perseverare è diabolico come si suol dire. Google tempo fa affermo che ogni settimana riceve numerose segnalazioni da parte dei grandi dell’industria per violazione di copyright e che la maggior parte di esse derivano proprio dalla stessa Warner. Quando un sito “pirata” viene segnalato a Google, dopo eventuali accertamenti il sito viene rimosso o comunque penalizzato dai risultati di ricerca.
Che dire, anche questa volta Google ha “Graziato” e “Perdonato” l’errore commesso da Warner Bros che per la sua foga di contrastare la pirateria è disposta anche a sacrificare se stessa.
Ecco come Google contrasta la pirateria:
- Introducendo banner pubblicitari che favoriscono l’acquisto dei prodotti
- Prendendo sempre più in considerazione le richieste provenienti da case discografiche, cinematografiche ecc di rimuovere determinati siti dalle ricerche
- Applicando un sistema di rimozione delle chiavi di ricerca più severo che penalizzerà i siti pirata
Fino allo scorso anno le richieste inviate a Google si aggiravano sui 12 milioni annuali, una ogni 8 millisecondi!