A Washington, al termine del convegno dell’Accademia nazionale delle scienze, il ginecologo romano Severino Antinori annuncia che a Novembre darà il via al progetto della “riclonazione”, promettendo bambini a coppie che non possono averne.
IL prof. Antinori utilizzerà una tecnica simile a quella utilizzata per la pecora “Dolly” e sarebbero già pronte 200 coppie con problemi di sterilità a sottoporsi all’esperimento. Ma gli altri scienziati dicono che la clonazione umana non è ancora tecnicamente possibile: troppo alta la probabilità di malformazioni nei bambini concepiti tramite clonazione.
La notizia scatena il putiferio e riaccende il dibattito sull’etica.
È già guerra aperta tra Antinori ed il mondo scientifico e religioso.
Cerchiamo di capire meglio che cosa è la clonazione e quali preoccupazioni e vantaggi essa scatena:
Il terminine “clonazione” significa in biologia duplicare il patrimonio genetico di qualsiasi essere vitale (virus, batteri, organismi ecc.). Con la clonazione non occorre alcun procedimento sessuale, infatti la tecnica utilizzata per creare la famosa pecora scozzese Dolly è consistita nel duplicare cellule adulte senza alcun intervento degli spermatozoi, applicando tale metodo all’uomo, dunque, si potrebbe riprodurre soltanto clonando una propria cellula, senza ricorrere allo spermatozoo, affittando un utero per far crescere l’embrione.
Cos’è che ci fa più paura? Sicuramente l’idea di duplicare un essere umano la cui dignità e nobiltà è legata alla sua unicità e irripetibilità. Eticamente è inaccettabile la clonazione dell’uomo perché andrebbe a mutare l’evoluzione naturale della specie umana.
Eppure molti dicono sì alla “clonazione terapeutica” perché può dare speranza alla cura di malattie che ancora non è possibile vincere; sì alla produzione in serie di animali transgenici (combinazione di razze o chimere), da utilizzare per la produzioni di organi da trapiantare nell’uomo o per la sperimentazione clinica di farmaci con animali che già sono prodotti per nascere con determinate malattie; sì alla produzione di animali per la biocultura, cioè produzione alimentare ecc.
Da una parte ,allora, sì alla clonazione di tessuti umani per il progresso della scienza ma cosa succederà in caso di errori di laboratori alla natura umana?
Ricordiamo che il divieto di clonazione umana è condiviso dall’intera Europa ma non esistono, ancora normative al riguardo.
In Italia, il Ministero della Sanità, in attesa di definire una disciplina legislativa, ha emanato una Ordinanza che prevede l’assoluto divieto di pratiche di clonazione umana e animale. Il divieto non vale, solo per la clonazione di animali transgenici utilizzati per medicinali innovativi con biotecnologie e per la salvaguardia di specie animali in via di estinzione.
Cosa succederà se il Prof. Antinori andrà avanti con il suo progetto?
E voi cosa ne pensate al riguardo?
Per maggiori approfondimenti:
http://www.aduc.it/clonazione/petizione.htm
un sito dell’ADUC che ha inserito una petizione on line a favore della “clonazione umana terapeutica”. Collegandovi a questo sito potrete aderire anche voi!
http://www.centrobioetica.org/
un sito dove troverete dibattiti ed approfondimenti sulla bioetica organizzato dall’Università Cattolica di Roma.