Sarkozy vuole a tutti i costi eliminare il problema file sharing nel suo paese, scollegando definitivamente dalla rete coloro che usano il P2p come mezzo di condivisione e di download di file presupposti “illegali”, tuttavia questo metodo si spinge troppo oltre andando contro la libertà del singolo individuo e sopratutto alla neutralità del web stesso. La lotta tra major e pirati ormai dura da circa 10 anni da quando le connessioni hanno subito una brusca miglioria consentendo a chiunque di condividere e scaricare file in una rete che è cresciuta a dismisura, tuttavia entrambe le parti hanno interessi da difendere, chi economici, chi di libertà della cultura stessa, ma Sarkozy con i suoi metodi, l’amonizione a seguito di numerosi richiami ( 3° ammonizione), che apporterà diversi procedimenti penali al povero malcapitato. Tuttavia questa “dottrina” non è stata assolutamente presa in considerazione dalla comunità Europea nel pacchetto Telecom, bocciandola definitivamente, è inoltre aperta una discussione presso l’Assemblea Nazionale e per fortuna i pareri contrari restano forti.
I costi di questa “baggianata”:
Intanto, solo ieri il ministro francese alla cultura Christine Albanel ha comunicato i costi di questa nuova legge: 70 milioni di euro per il sistema di monitoraggio e controllo dei download illegali. “Se la legge andrà in porto – aggiunge la Albanel – ci saranno presumibilmente tra il 65% e 70% di download illegali in meno”, con un potenziale risparmio dell’industria discografica molto superiore alle spese sostenute dallo stato.
In pratica i cittadini francesi vedrebbero applicate delle tasse, e quindi i loro soldi investiti per risolvere questo “problema”, per aumentare cosi le entrate di grandi aziende? in questo caso i principi di libertà, l’egalità, fraternità vanno in fumo.
La futura Legge prevede che il Provider invii una prima lettera di avvertimento a chi è scoperto; in caso di recidiva una commissione valuterà se è il caso di sospendere l’accesso a Internet. Un illegale verrà messo online, per evitare che chi è stato bandito dal Web cambi Provider per ricollegarsi.
In Francia nascerà l’un Alto Commissariato per la protezione del Diritto d’autore che raccoglierà le denunce dell’industria. Registro pubblico dei rei di P2p.
Quindi potete dedurre che le responsabilità cadono sul detentorestesso dell’abbonamento, e se il detentore in realtà avesse un cavallo di troia sul proprio pc o comunque applicazioni che pososno essere scambiate per traffico P2p sul computer in uso? il cittadino come può difendersi?
In Italia nei giorni scorsi abbiamo appreso che lo stato vuole agire adottando la dottrina Sarkozy, ma per fortuna i pareri discordi sono tanti, mentre in alcuni paesi dove è già stata adottata questa dottrina alcuni ISP si sono rifiutati di acconsentire a tale procedura.