A distanza di circa 10 giorni dall’ultimo attacco sferrato alla Corea del Nord da parte del team di hacker noto come Anonymous, in data odierna ci è giunta notizia di una nuova offensiva per protestare contro il dittatore Kim Jong Un.
Questa volta, gli hacker non hanno colpito il social network dell’uccellino, per la precisione dei profili o pagine coreani, ma hanno deciso di sferrare un attacco ad alcuni siti coreani tra cui uriminzokkiri.com, minjok.com, jajusasang.com e paekdu-hanna.com. Attualmente, Anonymous sostiene di essere in possesso di gran parte dei siti web coreani, ma per ora ha deciso di mettere offline solo i 4 citati.
L’operazione, chiamata OpNorthKorea, è rivolta contro le politiche attuate dalla Corea del Nord o per meglio dire le minacce fatte dal suo giovane dittatore nei confronti degli Stati Uniti, del Giappone e di molte altre potenze nazionali. Dopo Bin Laden e Gheddafi, un nuovo dittatore è emerso, ma questa volta dovrà fronteggiare anche una minaccia cybernetica, un team di hacker sparso per il mondo, pronto a tutto per fermare i piani di un folle. La Corea del Nord inizialmente voleva dichiarare guerra alla Corea del Sud, e interrompere cosi una trattativa di pace instaurata tra le due nazioni tempo prima. Gli USA hanno deciso di intervenire per difendere la Corea del Sud, e per questo motivo Kim Jong Un avrebbe deciso di colpire il cuore degli Stati Uniti, la base missilistica presente in Giappone.
Molti affermano e sostengono che Kim Jon Un, potrebbe essere la causa dello scoppio della terza guerra mondiale che non vedrebbe coinvolti solo gli USA, il Giappone e le due Coree, ma anche gli altri stati nazionali. Tornando all’operazione messa in atto dagli hacker, sarà sufficiente l’oscuramento di qualche sito per convincere Kim Jon Un ad abbassare la cresta nei confronti degli Stati Uniti d’America?
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