Nuovo aggiornamento per Google Bard

Google Bard: Scansionare i Video di YouTube, una Svolta Rivoluzionaria?

In seguito agli ultimi aggiornamenti di Google Bard, arriva un’innovazione dirompente: il chatbot di intelligenza artificiale può ora esplorare i video di YouTube tramite un’estensione dedicata. Sì, avete capito bene.

Google Bard Amicopc

Google Bard si rivoluziona con una grande novità

Secondo quanto riportato da The Verge e Android Authority, Bard è in grado di cercare informazioni specifiche all’interno dei video. Che sia la lista degli ingredienti di una ricetta o punti cruciali, l’utente non ha più bisogno di riprodurre interamente il video. Questa novità, tuttavia, solleva domande cruciali poiché l’IA generativa potrebbe avere delle “allucinazioni”. Inoltre, questo approccio potrebbe influire negativamente sui creatori di contenuti, evitando loro il vantaggio della pubblicità.

In pratica, anziché dover guardare un video lungo in cui qualcuno spiega come preparare un piatto, magari senza includere gli ingredienti nella descrizione, ora è possibile chiedere al chatbot di fare tutto questo per voi. Ma attenzione, questa opzione è attualmente disponibile solo sperimentalmente tramite l’esperienza Labs e non ci sono indicazioni precise riguardo a un rilascio ufficiale.

Il primo test di The Verge con il video “How to Make the Best Espresso Martini” sembra essere stato positivo, anche se è difficile valutare la precisione dell’AI. Tuttavia, in questa prima prova è stata rilevata un’interpretazione errata: Bard ha consigliato di agitare il drink per 30 secondi, una procedura non presente nel video. È chiaro che prima di un rilascio ufficiale, questa funzionalità richiederà una seria discussione.

In un mondo in cui il tempo è prezioso, questa nuova possibilità potrebbe semplificare la vita di molti utenti, ma le implicazioni etiche e pratiche sollevano interrogativi importanti. Sarà interessante seguire l’evoluzione di questa funzionalità e vedere come Google affronterà le sfide inerenti alle “allucinazioni” dell’IA e all’impatto sui creatori di contenuti.

Giovanni Damiano

Giovanni Damiano