Nella giornata del 6 Agosto ormai passato, Twitter ha subito un down dalla durata di ben due ore complessive. Poco dopo, il famoso social network Facebook, ha mostrato dei notevoli rallentamenti nel servizio. Casualità ? No, l’attacco era mirato, e non ai siti, ma ad un individuo ben preciso.
Il down di Twitter (piattaforma di microblogging) è avventuo verso le tre del pomeriggio in Italia ed è stato effettuato grazie ad un attacco DDoS, da parte di alcuni “hacker” (è sempre mettere questo termine fra virgolette, quando si tratta di down, problemi e via dicendo) che sono riusciti a sovraccaricare i server inviando moltissime richieste d’accesso.
Dopo una mezz’ora di disservizio, Twitter è stato riabilitato ma, subito dopo, nuovamente “tirato giù” e, Biz Stone (fondatore del microblog) ha confermato l’ipotesi d’attacco alla quale si era pensato già dai primi minuti.
Nel pomeriggio, Facebook, ha subito notevoli rallentamenti nei caricamenti e varie visualizzazioni di errori, dei quali il team si è messo subito alla ricerca dell’origine.
Inizialmente, i due eventi non si ritenevano collegati l’uno all’altro ma, dopo pochi giorni, si è scoperto che l’attacco DDoS (quello su Twitter) non era mirato ad “affondare” la piattaforma, ma bensì una persona ben precisa: un attivista Georgiano con i suoi account principali su Twitter, Facebook, YouTube e Blogger.
L’attacco è stato quindi esclusivamente per questa persona. Dalle 9 mattina (orario locale, ma ci riferiamo alle 15 italiane) questi siti sono stati attaccati contemporaneamente, causando un afflusso di dati talmente grande da causare la totale interruzione del servizio (Denial of Service).
Entrambi i siti dei servizi (Facebook e Twitter) hanno continuato a subire dei forti rallentamenti anche dopo l’avvenuto attacco. I responsabili di questa astuta, quanto deleteria (per l’attivista) mossa, sono tutt’ora sconosciuti ma, è facile pensare che siano un gruppo di persone su una linea d’idee diverse da quelle dell’attivista.