Era un’iniziativa nata due anni fa e puntava alla vendita di spazi pubblicitari sulle frequenze radiofoniche. Un fallimento, e Google è costretta a chiuderla.
Dopo soli tre anni di vita il progetto non è riuscito a raggiungere gli obiettivi che gli erano stati prefissati ed è quindi stato chiuso. Susan Wojcicki, vice-presidente della sezione Product Management di Google, ha dichiarato che sono stati fatti molti sforzi ed impiegate molte risorse in quest’iniziativa, ma la sua fine forzata è arrivata ugualmente. E così, ben 40 persone perderanno il loro posto di lavoro.
Le difficoltà nel mondo radiofonico ci sono state fin da subito, anche per la paura delle stazioni che l’azienda potesse completamente sconvolgere il loro business. Google ha impiegato un anno intero per convincere una stazione ad appaltargli il 5% del suo spazio pubblicitario. Ma, ugualmente, Big G non è riuscita a conquistare la fiducia degli altri.
I tagli al personale vengono giustificati come una riduzioni di costi ad una sezione che non ha più alcuna utilità. Con Audio Ads, sparisce anche il sogno di Google di portare il suo modello vincente, conosciuto in rete, al di fuori di quest’ultima.
Inoltre, solamente tre settimane fa, Google ha visto la fine di Print Ads (l’equivalente di Audio Ads, ma in versione cartacea). Ed è quindi solamente TV Ads a rimanere in vita che, al contrario dei compagni “caduti in guerra”, sembra avere un discreto successo grazie anche alla sua implementazione in un settore in continuo cambiamento.
Sembra quindi che solamente la versione TV, degli esperimenti effettuati da Google, potrà garantirgli un ipotetico successo.