Era stato condannato alla chiusura ed al pagamento di una multa saltassima per violazione del copyright, il sito di condivisione, TorrentSpy, che però non si è ancora dato per vinto e continua a lottare in tribunale.
Torna infatti a combattere in appello contro la MPAA a circa un anno di distanza dall’ordine di pagare più di 100 milioni di dollari alle case cinematografiche per aver infranto le leggi che riguardano il diritto di autore.
Il sito in questione, a suo tempo, era uno dei più popolari ed utilizzati in rete, ma decise di non passare i suoi log alla MPAA e quindi fu costretto all’immediata e permanente chiusura.
I proprietari del sito, ora, si sono rivoltati contro la decisione del giudice, dichiarandola un abuso di potere discrezionale che ordinava loro di fare qualcosa che andava contro la politica in materia di privacy che vigeva sul sito.
Facendo leva su queste parole, il sito intende appellarsi.
Non è finita però. TorrentSpy, un anno fa, fu accusato di aver distrutto delle prove importanti e proprio per questo, probabilmente, non vi fu un processo incentrato sul fatto che l’esistenza del sito era legata solamente allo “spaccio” di film e musica piratati. TorrentSpy ha però dichiarato il contrario, dicendo di essere pronto a dimostrare che sul loro sito era presente anche molto materiale libero da diritti d’autore.
Non è dunque detta l’ultima parola per TorrentSpy, che torna a combattere contro (secondo loro) un’ingiusto ordine di pagare più di 100 milioni di dollari. E, come spesso succede, una causa per violazione di diritto d’autore sarà incentrata su tutt’altro; in questo caso specifico, sulla distruzione di prove importanti ed il diritto di una corte sulla violazione della privacy degli utenti.