A dei muri, invisibili o no, eravamo abituati. Sapevamo del Great Firewall, che bloccava contenuti inviati al governo, per evitare che finissero su PC degli utenti; sapevamo che in Cina moltissimi siti web sono ristretti. Ma, l’Australia sembra volere l’attenzione tutta su di se ed ha annunciato il sistema di filtraggio web più severo.
Da noi non se ne parlava da un po’, ma la proposta di filtrare completamente i contenuti ritenuti inappropriati sul Web, sembra prendere forma in Australia.
Il progetto di Stephen Conroy (Ministro delle Telecomunicazioni) sembra voler essere esteso, non solo ai contenuti pornografici o siti per adulti, ma anche al filtraggio di traffico P2P e Bittorrent.
La prima prova sarebbe dovuta avvenire alla Vigilia di Natale, ma un grande problema è sorto. No, il problema non erano le proteste degli utenti insoddisfatti, ma bensì una svista. Nessuno sembrerebbe aver avvertito i providers, infatti.
Questi ultimi, oltretutto, temono che filtrare eccessivamente il P2P possa gravare di molto sulla velocità delle connessioni, limitandone le funzionalità. Non prevedono, quindi, che si attuerà questo tipo di filtraggio.
Gli ISP, infine, non sembrano riporre molte speranze in questo nuovo “grande firewall”. Per quanto riguarda la velocità, infatti, si è notato un rallentamento del 14% sul trasferimento dati.
Gli oppositori si stanno già dando da fare e sostengono, insieme agli ISP, che i filtri non funzionano a dovere e molti servizi legittimi sarebbero bloccati.
Per finire, vi illustriamo come funzionerà questo nuovo tipo di censura. Verrà diviso in due parti: una bloccherà alcuni siti elencati sulla blacklist dell’Autorità Australiana e l’altra, opzionale, provvederà a fermare la ricerca di contenuti per adulti attraverso le chiavi di ricerca.