Google penalizzerà i siti troppo ottimizzati

Matt Cutts, specialista e SEO di Google, ha annunciato che il noto colosso cambierà ancora una volta la politica per i contenuti presenti nei siti web, blog e cosi via dicendo.

In altre parole, Google ha deciso di penalizzare quei siti che puntano troppo sull’ottimizzazione. Che cosa vuol dire? Semplice, quando si stila un articolo come questo, non bisogna puntare molto sulle parole chiavi e link esterni ma sulla qualità dei contenuti. Praticamente non è importante se un sito ha 1000 0 100 visitatori, l’importante è che gli articoli che vengono postati siano commentati dagli utenti, insomma che vi sia interazione tra coloro che scrivono quindi i redattori, e i lettori.

Quando noi di amicopc invitiamo gli utenti a commentare, lo facciamo perchè desideriamo spronare i lettori a dire la propria opinione sull’argomento trattato nell’articolo, perchè limitarsi a leggere quando è possibile anche commentare? Dire la propria è importante non solo per la crescita della community ma anche per il suo mantenimento.

Sul Web grazie a Dio fino ad ora vi è libertà di opinione ed espressione, ovviamente nei limiti, non aspettatevi di parlare di pirateria su un sito dove è bandita e ricevere approvazioni per i vostri commenti. Se siete dei redattori web, dei seo, insomma se lavorate nel settore i seguenti consigli potrebbero tornarvi molto utili per far si che il vostro sito web rimanga nelle prime pagine di Google.

  1. Aggiornare continuamente il proprio sito
  2. Utilizzare il grassetto, il corsivo e gli apici quando è necessario ma senza esagerare
  3. Stilare un articolo con una lunghezza di almeno 250 caratteri
  4. Fornire informazioni veritiere, dimostrabili attraverso una fonte se richiesta
  5. Cercare e pubblicare sul proprio sito web argomenti interessanti
  6. Spronare gli utenti a commentare l’articolo
  7. Evitare di introdurre troppi banner o pubblicità di vario genere
  8. Evitare di postare lo stesso articolo altrove attraverso il copia e incolla
  9. Condividere l’articolo sui social network come ad esempio facebook, twitter, google plus e ludomedia

 

 

 

Giovanni Damiano

Giovanni Damiano